Dolce e Gabbana: Una veniale caduta di stile
Mentre stavo ammirando il bellissimo filmato di Dolce e Gabbana, pieno di sicilianità, colori, belle donne, abiti meravigliosi, cavalli bardati e tarantelle, mostrando il lato patriottico siculo che i nostri amici stilisti spesso sfoggiano, mi salta all’occhio un dettaglio che a prima vista mi stona (frame minuto -3,11 del filmato promozionale Sicilia forever).
Ritorno indietro e, guardando attentamente, rimango esterrefatta, incredula per quel dettaglio decisamente stonato. Ritorno di nuovo indietro e fermo l’immagine … è proprio vero quello che ho visto! Davanti ad un tripudio di amore per la Sicilia, dove ogni cosa, ogni dettaglio, ogni sguardo, ogni angolo grida in siciliano e di siciliano, esce fuori un pacco di pasta, in primo piano, “Napoletana”, pasta Di Martino di Gragnano. Il pacco effettivamente è fuorviante, ci sono tutti i nostri colori, belli e splendenti, ma che dire … non ha niente di siciliano. Per carità, nulla contro l’azienda che ha certamente lavorato molto su un packaging accattivante ed elegante, ma non ha nessuna attinenza con il nostro territorio e certamente nessun chicco di grano siciliano. Delusa ed amareggiata penso che questa “caduta di stile” ai nostri amati stilisti, soprattutto a Dolce, la possiamo perdonare, considerando quanto amore hanno per la loro terra; magari è un dettaglio sfuggito o un veniale peccato pubblicitario. Attenderemo la prossima sfilata, magari fatta in un bel campo di grano, con una tavolata piena di modelle festanti che mangiano un bel piatto di anelletti al forno come solo noi sappiamo fare, scegliendo fra le nostre eccellenze siciliane che degnamente rappresentano il nostro bellissimo territorio.
Margherita Tomasello
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