Anche la pasta ha un colore politico?
Fermo restando che la pasta ha il colore più bello che ci sia, il colore del sole, del grano, della farina, oggi ci troviamo davanti ad una polemica del tutto strumentalizzata e, a dir poco, sterile. Il tutto comincia sul nome storico di un formato della pasta Molisana che ricorda il periodo fascista.
È corretto ricordare che in quel periodo era normale mettere i nomi di personaggi o fatti storici; ricordiamo le “mafaldine”, in onore di Mafalda di Savoia, così come la “margherita” per Margherita di Savoia, le “tripoline” che richiamano alla conquista della Tripolitania. Particolare anche il nome “strozzapreti” che vede la creazione di uno specifico formato di pasta con la speranza di mettere fine alla vita dei preti. Sembra che il racconto risalga ai tempi in cui i prelati imponevano pesanti tassazioni alla popolazione. Questa pasta di media lunghezza e affusolata pareva essere particolarmente buona, tanto da spingere i preti a mangiarla con una certa velocità, rischiando così il malaugurato evento.
La famiglia Ferro, proprietaria della Molisana, ha prontamente reagito alla polemica scoppiata nei giorni scorsi per il nome di un suo formato di pasta “le abissine”, con un cambio immediato del nome in quanto riconducibile al periodo storico fascista. Avrà fatto bene? Sinceramente non credo, e comunque io non l’avrei fatto; la storia è storia e non va cambiata. La memoria storica, fatta anche di nomi, si deve mantenere perché oggi siamo grazie alla nostra storia, che ci deve insegnare e stimolare a migliorarci ed evolverci.
Al di là della polemica, visto che sono già in atto gli schieramenti economico-politici a favore della Molisana invitando all’acquisto della stessa, io vi esorto sempre e comunque all’acquisto dei prodotti siciliani, perché abbiamo il dovere sociale di sostenere la nostra economia. La nostra pasta Siciliana è prodotta dalle mani e dalla fatica dei nostri imprenditori, fatta di ottimi grani siciliani, motrice dell’economia agricola ed artigianale di questa terra. L’unico “colore” che possiede è quello del sole e del caldo della nostra Sicilia.
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