Galateo: quel dimenticato mondo

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C’è chi odora una pietanza appena viene servita piegando totalmente il corpo verso il piatto o chi soffia su un brodo fumante sperando che si possa raffreddare; ancora peggio, chiedere il sale facendo intendere che la cuoca o il cuoco che vi hanno ospitato non sappia bene dosare i condimenti con le giuste proporzioni. Sono tanti gli errori che si fanno, consapevolmente o inconsapevolmente. Basterebbe solo un pò di conoscenza dei principi basilari della buona educazione. Ma chi la insegna più questa bellissima e spesso dimenticata materia? Quanto era bello vedere un cavaliere alzarsi dalla tavola per aiutare la propria dama a sedersi, o, in mancanza del cameriere, riempire il bicchiere della sua compagna. Tutto questo manca, queste attenzioni, questi modi di fare che indicano rispetto, altruismo, attenzione, classe, raffinatezza, gusto. E se si potesse reintrodurre questa materia nelle scuole una volta al mese, per poter ridare la giusta attenzione al bello, alla gentilezza? Il galateo, infatti, non è soltanto forma ma anche un metodo ricercato e delicato per vivere con garbo. Ed oggi, certamente, ce n’è tanto, ma tanto bisogno!

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